"Art. 1 – Costituzione e finalità 1. Il Club alpino italiano (C.A.I.), fondato in Torino nell’anno 1863 per iniziativa di Quintino Sella, libera associazione nazionale, ha per iscopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale."
Nel 1984 il Consiglio Centrale del Club Alpino Italiano (oggi Comitato Direttivo Centrale) istituì la Commissione Centrale per la Tutela dell’Ambiente Montano ( http://www.cai-tam.it/ ), per rendere operativo quanto affermato nell’art.1. Così a Latina, come in altre sezioni Cai, da qualche anno è operativa la commissione Tutela Ambiente Montano. I suoi membri sono: Paolo Leonoro (presidente), Maria Di Tano, Francesco Di Dio, Antonio Finocchito, Daniela Mastrodomenico. Poiché la difesa e la tutela dell’ambiente montano sono previste dall’art.1 dello Statuto del CAI, il Cai nella sua attività istituzionale ha elaborato una serie di norme dettagliate per l’attività del CAI e dei suoi operatori ed iscritti. Sono norme di comportamento e prese di posizione su temi relativi alla montagna ed alla sua frequentazione e fruizione.
Ruolo | Nominativo |
---|---|
Presidente | Mastrobuoni Giovanni |
Consigliere | Di Tano Maria |
Consigliere | Finocchito Antonio |
Consigliere | Lucciola Augusto |
Consigliere | Minucci Federica |
Consigliere | Vacca Stefano |
Ad avviso della Commissione TAM di Latina è necessario diffondere tra gli iscritti al CAI la cultura della Difesa dell'Ambiente Naturale della montagna e dell'Ambiente nel suo complesso, è necessario superare la logica della partecipazione alle escursioni come pura "fruizione" ed invece aumentare il livello di conoscenza degli aspetti naturalistici legati agli ambienti montani.
Solo attraverso la conoscenza diretta si può sviluppare l'amore per l'ambiente e il desiderio di proteggerlo.
In questo il CAI è una delle associazioni più ambientaliste perché porta direttamente le persone in natura, gli fa toccare con mano la bellezza degli ambienti.
Diffondere il rispetto e l'amore per l'ambiente naturale, che la montagna rappresenta in misura consistente,le montagne sono infatti tra gli ambienti più incontaminati ed uno "scrigno di biodiversità", è uno degli scopi dell'Associazione.
Tutto questo rappresenta anche un modo per raggiungere una partecipazione degli iscritti più consapevole degli scopi dell'ASSOCIAZIONE. Si potrà così aumentare anche lo spirito di appartenenza ad un gruppo che condivide l'amore per la natura e gli ambienti montani. .
Per questo motivo la Commissione ha proposto di avere uno spazio nel sito del CAI di Latina dedicato al settore TAM(Tutela Ambiente Montano) del CAI che verrà aggiornato con articoli riguardanti sia l'attività istituzionale del CAI a difesa del'Ambiente Montano, sia dei singoli articoli del Bidecalogo.
Nel sito verrà anche inserito l'intero BIDECALOGO nella versione aggiornata nel convegno Nazionale TAM del marzo 2012. Si è pensato quindi di iniziare la pagina TAM del SITO con i link sotto riportati presenti nel sito della TAM-CAI nazionale -www.cai-tam.it nel settore "Norme di tutela " e con il primo punto del BIDECALOGO
NUOVO BIDECALOGO (approvato a maggio 2013)
PARTE PRIMA
Posizione e impegno del CAI a favore
dell’ambiente montano e della sua tutela
Punto 1 - La montagna e le aree protette
L’alta montagna nel suo complesso rappresenta l’ultimo ambiente naturale ancora non completamente antropizzato dell’Europa e del Mondo e riveste, anche per tale motivo, un’importanza assolutamente eccezionale. La tutela della montagna in tutte le sue più notevoli peculiarità (ghiacciai, acque, creste, vette, crinali, forre, grotte o qualsiasi altro elemento morfologico dominante o caratteristico, vegetazione, popolazioni, animali) è essenziale per la conservazione e, ove possibile, il ripristino della biodiversità degli ambienti montani.
Assumono un ruolo fondamentale a questi fini le aree protette comunitarie, nazionali, regionali o locali, in particolare i parchi e le riserve naturali esistenti.
La nostra posizione
Per il CAI è fondamentale la conoscenza e lo studio della montagna in tutti i suoi aspetti sia naturali (flora, fauna, acque, rocce e ghiacciai) sia antropici (cultura, storia, risorse e attività delle Terre Alte).
Il CAI è convinto sostenitore della rete delle aree protette. Ritiene di fondamentale importanza che:
Auspica la revisione della legge nazionale sulle aree protette, che preveda tra l’altro:
Il nostro impegno
PUNTO 2 - IL TERRITORIO,IL PAESAGGIO, IL SUOLO
Un territorio è un'area definita o delimitata che include porzioni di suolo o di acque, considerata di solito un possedimento di un animale, di una persona, di un'organizzazione o di un'istituzione
Il paesaggio è la particolare fisionomia di un territorio determinata dalle sue caratteristiche fisiche,
antropiche, biologiche ed etniche, così come è percepita dalle popolazioni.
I ventisette Stati della Comunità Europea hanno sottoscritto la Convenzione Europea del paesaggio,
ratificata dall’Italia nel 2006. In essa è sancito che il paesaggio svolge importanti funzioni di interesse
generale sul piano culturale, ecologico, ambientale e sociale e costituisce una risorsa favorevole
all'attività economica, e che, se salvaguardato, gestito e pianificato in modo adeguato, può contribuire
alla creazione di posti di lavoro.
La trasformazione del paesaggio italiano, dal dopoguerra ad oggi, ha subito diverse accelerazioni per
il sovrapporsi di diverse spinte.
A questo fattore si è unito il consumo di suolo definibile come quel processo antropogenico che
prevede la progressiva trasformazione di superfici naturali od agricole mediante la realizzazione di
costruzioni ed infrastrutture, e dove si presuppone che il ripristino dello stato ambientale preesistente
sia molto difficile e molto oneroso a causa della natura dello stravolgimento della matrice terra.
LA NOSTRA POSIZIONE
Il CAI sostiene la tutela del paesaggio e ritiene indispensabile limitare al minimo il consumo del
suolo.
Le procedure di valutazione di impatto ambientale, valutazione di incidenza e valutazione ambientale
strategica, (VIA e VAS), da tempo introdotte nel nostro ordinamento, costituiscono i principi guida
per una corretta gestione del territorio; le opere e gli interventi antropici devono essere proposti in un
quadro di pianificazione territoriale, sottoposti ad una valutazione di carattere economico con analisi
dei costi-benefici, autorizzati (laddove previsto dalle leggi nazionali e regionali) solo dopo il
superamento di una valutazione di impatto ambientale, ambientale strategica ed anche di incidenza
per le aree Natura 2000.
Il CAI, attraverso i propri organi tecnici di riferimento, è impegnato ad approfondire il nuovo
concetto di valutazione economica di impatto della attività umana sull’ambiente che da qualche
tempo è emerso nella comunità scientifica. Tale concetto si basa sulla così detta “ECONOMIA
AMBIENTALE” che valuta contestualmente, oltre che i parametri classici, il “CAPITALE
NATURALE” , cioè il valore economico dell’insieme dei sistemi naturali (acque, foreste, flora, fauna
e territorio), i “prodotti” del territorio (agricoli, pesca, ecc.) e il patrimonio artistico e culturale
presente nello stesso.
Ne deriva che uno sviluppo sostenibile e duraturo è possibile solo se la pianificazione è
contestualmente basata oltre che sui classici fattori “capitale fisso” e “lavoro”, anche sul “capitale
naturale” come sopra descritto.
IL NOSTRO IMPEGNO